Il sonno senza sogni [Rubrica Stati di Coscienza]

Il sonno senza sogni è uno condizione in cui il corpo e la mente entrano in un profondo stato di rigenerazione psicofisica. Ma non solo, è anche una tappa importante nel percorso di integrazione tra gli stati di coscienza.
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sonno senza sogni - sonno profondo - stati di coscienza

Questo articolo fa parte della rubrica La straordinaria avventura tra gli stati di coscienza.

Qui trovi l’introduzione alla rubrica e gli articoli.

sonno senza sogni - sonno profondo - stati di coscienza

Sonno profondo

Il processo dell’addormentamento è una fase di transizione: passi dalla condizione in cui sei sveglio in una in cui sei addormentato. Questa fase è stata trattata in modo approfondito nell’articolo sullo stato ipnagogico, che è appunto il nome di questo stato di coscienza intermedio.

Conclusa la fase di transizione ipnagogica, come vedi dal grafico qui sotto, non entri immediatamente nel mondo onirico, ma incontri invece la fase del sonno profondo, o del sonno senza sogni.
I sogni propriamente detti emergono dopo, quando risali progressivamente dal sonno profondo ed entri nello stadio 1 del sonno dove si verifica la fase REM. Come vedi sono inizialmente brevi, poi si allungano a discapito del sonno profondo.

I cicli del sonno
I cicli e gli stadi del sonno

Nella notte, nei vari cicli di sonno della durata di circa 1 ora e mezza che incontri, c’è prima un predominio temporale del sonno senza sogni. Poi pian piano questo lascia più spazio alla fase REM (e quindi allo stato di sogno).

La transizione dalla fase di veglia alla fase del sonno profondo dura generalmente dai 30 ai 40 minuti. In questa fase il cervello chiude progressivamente le porte agli stimoli sensoriali, riduce al minimo la sua attività ed emette le cosiddette onde lente, chiamate delta.

Sei sceso nello stadio 3-4 del sonno.

sonno senza sogni

Cosa accade nel cervello durante il sonno senza sogni

sonno senza sogni
Il talamo

Durante il sonno profondo il cervello “interrompe” l’ingresso degli stimoli sensoriali. L’elaborazione degli input derivati dai sensi è ridotta al minimo.

Il talamo è il filtro che scherma questa elaborazione. È la parte del cervello che ha la funzione, durante il sonno, di sbarrare il flusso di dati verso l’elaborazione da parte della corteccia cerebrale.

La fase di sonno profondo è anche chiamata sonno ad onda lenta.

Il motivo è che le onde cerebrali in questa fase del sonno hanno una frequenza molto bassa, di circa 1 a 4 cicli al secondo (Onda delta). È un’attività elettrica a grande ampiezza e a bassa frequenza.

Stati di coscienza - Frequenze e Onde EEG
Frequenze e Onde EEG

In questa fase le regioni cerebrali specializzate, che normalmente comunicano con le altre aree per coordinare l’elaborazione cosciente, si isolano le une dalle altre. La connettività tra le diverse aree del cervello viene limitata.

Non c’è un’interruzione vera e propria come avviene nel talamo verso gli stimoli esteriori. Potremmo dire che la comunicazione tra le varie aree cerebrali viene inglobata nel pervasivo pulsare delle onde lente. La comunicazione specializzata viene meno, e i neuroni che si attivano in questa fase, si attivano in modo isolato dal resto.

L’elaborazione dell’informazione, a differenza dallo stato di veglia, non è integrata in funzionamento coordinato.

sonno senza sogni

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Riposo fisiologico

Durante la fase del sonno profondo avviene una profonda rigenerazione fisica. Per questo motivo è predominante nella prima parte del sonno.

Questo tratto si è affermato evolutivamente nel genere umano perché, dal punto di vista della sopravvivenza, è più importante la rigenerazione fisica rispetto alla rigenerazione psicologica. Quest’ultima infatti inizia ad emergere quando la rigenerazione fisica è stata sufficiente. Allora la bilancia tra il sonno senza sogni e il sonno con sogni si sposta, fino ad arrivare, prima del risveglio, ad avere un predominio pressoché totale della fase di sogno rispetto a quella di sonno profondo.

Il riposo fisico è globale, coinvolge praticamente tutti i meccanismi fisiologici.

La temperatura si abbassa di 1 o 2 gradi. Anche il battito cardiaco rallenta, la respirazione si fa lenta e circolare. Allo stesso modo si riduce la pressione arteriosa.
Anche il consumo energetico del cervello, che rappresenta una rilevante parte del nostro dispendio energetico, diminuisce notevolmente rispetto alla condizione di veglia (fino ad un 20% in meno).

sonno senza sogni - sonno profondo

A cosa serve il sonno profondo

Il sonno senza sogni è una fase di riposo e di rigenerazione, sia per il corpo che per la mente.

Nelle altre fasi del sonno, il riposo è minimo. Addirittura nel sonno REM l’attività è equiparabile a quella della veglia dal punto di vista del dispendio energetico.

Nel sonno profondo il sistema immunitario viene rinforzato. Pur funzionando anche senza dormire, si è riscontrato che una carenza di sonno porta ad un indebolimento delle funzioni immunitarie.

In questa fase di riposo avviene anche una importante regolazione della temperatura corporea.

Durante il sonno profondo vengono anche messe in atto delle importanti manutenzioni del cervello. Vengono riparati i danni neurali causati dai radicali liberi. I radicali liberi sono sostanze reattive prodotte dal metabolismo durante la veglia che provocano dei danni alle cellule.

Un’altra manutenzione importante che avviene durante il sonno ad onda lenta è che il cervello si rifornisce di proteine per potenziare le connessioni sinaptiche importanti, e rimuove quelle connessioni che non sono più utili. In sostanza mette in atto una rimozione selettiva dei ricordi e un potenziamento dei ricordi importanti.

L’altra funzione importantissima del sonno profondo è quella del rilascio dell’ormone della crescita. In questa fase il cortisolo (un ormone collegato allo stress) è ridotto al minimo. L’ormone della crescita permette al corpo di crescere, innesca la rigenerazione dei tessuti danneggiati e permette di potenziare il sistema immunitario.

sonno profondo - sonno senza sogni - stati di coscienza

Uno stato di coscienza senza un io

Questa fase viene generalmente vissuta come un balck-out della consapevolezza, un’interruzione, un’assenza. La riconosci quando ne esci fuori, per contrasto rispetto alla fase di veglia. Ora ci sei, sei consapevole di te e dell’ambiente in cui sei immerso. Nel sonno senza sogni non c’è alcun contenuto, e nemmeno la consapevolezza di te stesso.

Il sonno profondo è uno stato di coscienza in cui l’identificazione con ciò che chiami te stesso viene meno. I confini dell’io vengono dissolti, e ti trovi in una condizione di incoscienza, o di inconsapevolezza.

Uscendo fuori dalla condizione di sonno profondo, riemerge l’identificazione con il tuo corpo, con la tua mente, con le tue emozioni.

Questa è la condizione ordinaria dell’essere umano. Ma deve essere così per forza?

La risposta è no. Semplicemente questa interruzione dipende da dove risiede il tuo senso di identità.

Essere senza forma

Fintanto che sei identificato con il tuo corpo, con la tua mente e con le tue emozioni, quando l’elaborazione di questi dati viene meno, viene meno anche la tua identità.

Quando queste identificazioni vengono integrate, il legame con il corpo, con la mente e le emozioni si scioglie, il tuo senso di identità si sposta.

Non sei più identificato con i contenuti della coscienza, ma con la coscienza stessa, il contenitore.

Ecco allora che quello che chiami “te stesso”, il senso di te, diviene ciò che contiene i contenuti di coscienza. Non più qualcosa di limitato e definito, come il corpo, la mente e le emozioni, ma “qualcosa” di illimitato e indefinito. (Qualcosa è messo tra virgolette perché non è qualcosa di definibile, è semplicemente l’essere che sei, è l’essenza di tutto ciò che è, che rappresenta la tua natura ultima.)

Quando il centro di gravità della tua identificazione si sposta nell’essere senza forma, nel sonno profondo non perdi il senso di essere te stesso, semplicemente la consapevolezza risiede in sé stessa.

Per approfondire » Gli stadi della meditazione

Se hai accesso in modo continuo al dominio causale, ciò che causa gli altri domini (fisico ed energetico), allora non c’è blackout, non c’è interruzione nella consapevolezza. Tu sei questo, e quando dormi, non perdi la continuità di ciò che sei.

Attraversi coscientemente tutte le fasi del sonno: l’addormentamento, il sonno profondo e anche i sogni, come vedremo con i prossimi articoli.

sonno senza sogni

Il sonno profondo comunque non scompare, resta una fase di rigenerazione fisica importante, ma viene integrato in una continuità di presenza consapevole.

Per questo motivo i saggi delle antiche tradizioni dicevano:

ciò che non è presente nel sonno senza sogni, non è la tua natura.

Riconoscevano la propria natura in questo dominio, in cui non c’è nulla.

E’ il puro Sé trascendente che è consapevole di tutti gli stati, il testimone, il puro vuoto inqualificabile, ed è questo vuoto che diviene uno con tutti i domini nello stato che ne consegue.

Questo stadio nella progressione tra gli stadi degli stati di coscienza è la porta di accesso a quello non duale, che integra questa identità trascendente in tutti gli altri gli altri stati e domini in un abbraccio unitario.


Bibliografia

Jeff Warren – Dove hai la testa
Bear M.F – Neuroscienze. Esplorando il cervello
William C. Dement – Il sonno e i suoi segreti.


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6 commenti su “Il sonno senza sogni [Rubrica Stati di Coscienza]”

  1. interessante e chiaro ma.. nulla di nuovo, di intensivi è piena l’aria e di persone che vogliono insegnare e corsi ecc.. che poi quello che conta è l’impegno personale e costante di una vita

    1. Grazie Fabio per la tua opinione.
      Concordo con te che l’impegno costante nella vita sia quello che conta più di altro.
      Sul nulla di nuovo avrei qualcosa da ridire: dici “nulla di nuovo” senza avere sperimentato in prima persona quello che propongo, quindi basandoti su un pre-giudizio. Sono convinto che se venissi ad un corso, ad esempio un Intensivo sull’Essere Consapevole non la penseresti così ;)

    1. Ciao Francesco. Sì, in parte può essere visto come tale. Infatti nell’esplorare gli stati di coscienza notturni si punta a mantenere la vigilanza, ovvero la consapevolezza testimoniante, attraverso tutti gli stati del sonno, compreso quello del sonno profondo, in cui c’è una dissoluzione dell’io e si va in aderenza con una coscienza indifferenziata. Questo è un passaggio importante, perché avere questo grado di consapevolezza permette di sciogliere i vincoli con tutti gli altri stati, e di affrontare coscientemente non solo la piccola morte, ma anche il grande salto dell'”ultimo volo”, ovvero il momento vero e proprio di morte sul piano fisico. Riuscire a mantenere la consapevolezza nel sonno diventa un allenamento della presenza per questo evento che prima o poi tutti incontreremo.

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