La scelta: 4 principi fondamentali

La scelta è sostenuta da dei principi universali. Conoscerli e applicarli in modo intenzionale e consapevole permette di rinforzare le fondamenta delle nostre azioni.
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Scelta - 4 principi fondamentali

Alzi la mano chi non ha mai preso una decisione importante per l’anno entrante.

Tutti l’abbiamo fatto, certamente più di una volta nella vita.

E cosa è successo a queste decisioni? Sono diventate qualcosa, o sono solo rimasti buoni propositi?

Le statistiche rispetto a queste risoluzioni di fine anno sono piuttosto deprimenti.

Una minima parte di queste decisioni viene mantenuta per un tempo sufficiente a portare al risultato voluto.

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Gli ultimi dati riportano che solo il 12% va a buon fine, cioè raggiunge l’obiettivo prefissato.

Il resto viene abbandonato lungo l’anno… la metà non passa nemmeno il primo mese.

Ma cosa ci dicono questi numeri?

Che dobbiamo rinunciare in partenza? Che queste intenzioni a migliorarsi non servono a nulla?

A mio avviso no, tutt’altro.

Quello che vedo io è un gran numero di persone che tentano di migliorare loro stesse, e questo è bellissimo!

Ma se questo tentativo non va a buon fine perché non si sa come fare, cioè mancano delle conoscenze.

Oppure forse non hanno gli strumenti per farlo, mancano cioè le abilità necessarie.

Oppure non si ha abbastanza supporto, manca cioè il sostegno amorevole di qualcuno che crede in loro.

Tramite un articolo non è possibile trasmettere le abilità e il sostegno, ma un po’ di conoscenza certamente sì.

Da questa intenzione nasce l’articolo che stai leggendo.

Per cui, iniziamo!

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Chi sceglie?

Determinare chi sceglie è il punto centrale attorno a cui ruota il successo o il fallimento di un qualsiasi proposito, piccolo o grande che sia.

Se la scelta è autentica questa vince la prova del tempo e vince la prova delle avversità.

Una scelta autentica è originata dalla consapevolezza che hai di te stesso.

Più sei consapevole di te, più sei in grado di scegliere correttamente e di mantenere questa scelta nel tempo.

Ti ho riassunto questo principio nello schema che vedi qui sotto:

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Quello che appare, visibile a te e agli altri, è una conseguenza di ciò che fai (le tue azioni).

Ciò che fai è determinato da chi sei.

Le decisioni che non passano la prova del tempo si fermano ai due strati esterni, ciò che si vede e quello che fai.

Sono decisioni prese dall’esterno verso l’interno e che non arrivano al punto di origine.

Le decisioni autentiche originano dall’interno verso l’esterno.

Sono originate da chi sei tu veramente.

Da questo punto di origine le azioni sono diretta conseguenza di ciò che sei.

Sono il riflesso nella realtà di ciò che sei nel profondo di te stesso.

Quando è la mente a scegliere al posto tuo entrano in gioco vari tipi di guadagno personale: volere apparire in qualche modo, oppure avere qualcosa (i due strati esterni).

Quando scegli tu, in base alla consapevolezza che hai di te stesso, il guadagno personale va in secondo piano.

Tu origini le scelte, e la tua mente diventa strumento per renderle concrete attraverso il fare qualcosa.

Una sufficiente conoscenza di te stesso porta ad una transizione importante: il baricentro delle decisioni si sposta all’interno di te.

Il fare diventa naturale conseguenza dell’essere.

Cioè che fai lo fai perché sei tu, e non puoi fare a meno di essere te stesso.

La tua identità si riversa verso l’esterno.

Quindi, chi sceglie?

La mente, o la consapevolezza?

Per approfondire » La consapevolezza

Scelta - Perché?

Perché

C’è un modo per spostare il baricentro della scelta verso l’interno?

Serve mantenere l’attenzione su di sé con intensità e purezza per un tempo adeguato.

Un modo per farlo è quello di mantenere l’attenzione al perché.

Ad ogni decisione autentica c’è un perché consapevole.

Tenere l’attenzione al perché permette di smontare le false decisioni, quelle che sono fatte per apparire in qualche modo o per avere qualcosa.

Quando decidi, chiediti il perché di quello che stai decidendo.

Perché voglio questo? Perché lo faccio?

Non è tanto la risposta che conta, ma il modo in cui usi l’attenzione.

Puoi darti una risposta mentale, oppure puoi attingere alla consapevolezza.

Il “perché” ti connette a chi sei.

Se fai questo processo a lungo, si smontano tutte le false motivazioni, e arrivi ad un punto in cui non c’è alcun perché.

Non è una assenza di significato nichilista, tutt’altro.

Non esiste un perché. Il perché sei tu.

Le risposte mentali danno giustificazioni potenzialmente infinite.

Quando hai esaurito i perché della mente, quello che resta è l’infinitezza di ciò che sei, senza alcun perché. Cioè fai quello che fai perché è una conseguenza di chi sei.

Nell’essere ciò che sei… fai, agisci.

Posso girare la frase in vari modi, ma il concetto non cambia.

Hai spostato il baricentro al centro.

E visto che non puoi fare a meno di essere ciò che sei, la tua decisione permane nel tempo in modo naturale.

Per approfondire » Intensivo sull’essere consapevole

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Sai cosa perdi

Quando scegli sai per certo cosa perdi, ma non hai certezza di quello che otterrai.

Questo principio è duro da accettare, ma rappresenta una profonda verità.

Ricordo che quando l’ho sentito per la prima volta mi è apparso crudo, freddo.

Apparentemente toglie la magia al momento di decisione.

Ma è solo un’apparenza, vediamo perché.

Decidere vuol dire tagliare via, mozzare [etimo]

Tagliare via cosa?

Le altre possibilità.

Quando decidi, dai vittoria ad una parte.

Tra tante possibilità, tra innumerevoli alternative, ne prendi una.

Hai deciso, sai per certo che quella è la cosa giusta per te, e rinunci a tutte le altre.

E questo è certo.

È certo che rinunci a determinate cose.

Otterrai la cosa che hai scelto?

Forse. Di questo non hai certezza!

Dipenderà da te.

E proprio qui sta la potenza di questo principio legato alla scelta: dipende da te.

Tanto quanto la tua scelta è autentica, basata sulla conoscenza che hai di te stesso, tanto sarai in grado di mantenerla nel tempo, semplicemente perché non puoi farne a meno.

La otterrai?

Entrano in gioco qui gli altri due fattori, ricordi cosa ci siamo detti all’inizio?

Le abilità e il sostegno amorevole.

Le abilità vanno acquisite, facendo.

Il sostegno degli altri è una conquista, e non un diritto.

Vedi quanto tutto sia incerto?

L’unica certezza che hai sta nella tua scelta.

E visto che sei tu che scegli… la certezza risiede in te, non fuori da te, e questo è meraviglioso e potente.

Comunica la tua scelta

Quante persone conoscono la tua scelta?

Più persone comprendono e sostengono amorevolmente la tua scelta, più questa diventa forte.

Questo è vero per due motivi:

Comunicando la tua scelta crei chiarezza in te.

Cioè comunicando la tua scelta chiarisci a te stesso se è vera o falsa per te.

Se la scelta è vera, questa si accende quando viene accolta da qualcuno che la comprende, diventa sempre più forte.

Questo principio va ben oltre la tua chiarezza personale, perché comunicandola a chi la comprende la rendi reale.

L’altro motivo è meramente pratico, ma non è per nulla secondario:

Se altri conoscono la tua decisione, possono aiutarti.

Aiutarti non significa necessariamente che faranno qualcosa di concreto.

Forse sì, a volte è utile.

L’aiuto a cui mi riferisco è un sostegno interiore, un sentire che non sei solo nella tua decisione.

Questo è determinante quando arrivano le difficoltà.

Se stiamo parlando di scelte di crescita, è certo che prima o poi incontrerai sul tuo percorso delle sfide.

Di fronte a un limite interiore il sentirsi sostenuti è un aiuto indispensabile.

A volte abbiamo l’idea che mantenere una decisione privata, o segreta, sia una strategia vincente, perché in fin dei conti siamo noi che in prima persona dobbiamo muoverci.

È vero, sarai sempre tu a fare i tuoi passi di crescita, ma il sentire che non sei solo ti permette di tenere oltre la tua misura, e di superare un tuo limite.

Non sottovalutare la potenza di questo principio.

Quando vogliamo tenere una decisione nascosta, ci sono questi due ragionamenti attivi:

Se non lo sa nessuno, se fallisco lo so solo io e quindi non perdo la faccia.

Se lo dico a qualcuno, potrebbe ostacolarmi, deridermi se fallisco ecc.

Sono entrambe considerazioni valide.

Però… trattenendo la tua comunicazione con l’altro stai anche limitando il tuo potere di azione, proprio per il principio visto prima.

Anche in questo caso sei chiamato a scegliere, a prendere una posizione.

Il consiglio che posso darti è quello di comunicare la tua scelta a chi ti sostiene credendo in te.

Sono le persone che ti stanno vicino che possono sostenerti

Per approfondire » Il paradigma della comprensione

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Conclusione

Ci sono tanti altri principi legati alla scelta, ma questi quattro a mio avviso sono fondamentali.

  1. Più sei consapevole di te, più le tue scelte sono autentiche.
  2. Non esiste un perché, il perché sei tu.
  3. L’unica cosa certa è ciò che non otterrai.
  4. Comunicare la tua scelta a chi ti comprende e ti sostiene ti permette di renderla reale.

Spero ti vengano in mente nel momento in cui deciderai qualcosa di importante, e che diventino un tuo strumento acquisito, naturale.

In un prossimo articolo vedremo alcuni principi legati all’azione, al momento in cui la scelta diventa operativa.

Nel frattempo, condividi le tue impressioni nei commenti qui sotto.

Quali sono i criteri con cui scegli abitualmente?

Conoscevi già questi 4 principi?

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