La consapevolezza multidimensionale per la realizzazione dell’unità [Rubrica]

Come lo sviluppo di una consapevolezza incanalata in tutte le dimensioni esistenziali consente di stabilizzare la realizzazione dell'unità sottostante.
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consapevolezza multidimensionale

Questo articolo è il primo di una serie che affronterà un tema fondamentale della ricerca: la multidimensionalità. Si tratta dell’aspetto fondamentale che può consentire all’individuo di stabilizzare in modo permanente la consapevolezza non-duale.

La perdita dell’esperienza

Il primo passo della ricerca spirituale è scoprire chi sei tu, cioè avere la conoscenza diretta e integrata della natura illimitata della consapevolezza. Il secondo passo è stabilizzare quell’esperienza e renderla costante nel tempo. Il fine perseguito è passare da una verità esperienziale a una verità esistenziale.

Mi azzardo a dire che il primo passo è relativamente semplice. Con gli strumenti oggi a nostra disposizione, come l’intensivo sull’essere consapevole, questa conoscenza diviene accessibile a chiunque sia realmente intenzionato ad affrontare questa ricerca e abbia il coraggio per farlo. Il risultato non è scontato, certo non è una passeggiata, ma è comunque accessibile.

Stabilizzare la consapevolezza non-duale significa passare da una verità esperienziale a una esistenziale.

Il secondo passo è molto più impegnativo di quello che sembra; il percorso non è lineare ed è molto più lungo di quello necessario per toccare la singola esperienza non-duale. Le vette di consapevolezza durano per un certo tempo poi si perdono quando entri in contatto con la quotidianità. È un vissuto piuttosto comune. A una prima analisi pare che per mantenere stabile quella chiarezza della consapevolezza sia necessario ritirarsi dal mondo e rifugiarsi interamente nella dimensione della consapevolezza. In effetti, un tempo questa era la soluzione che veniva proposta. Si trattava di una falsa soluzione. Spesso, entrando in contatto con il mondo “vero”, anche coloro che si ritirano dalla vita e sembrano aver stabilizzato la loro esperienza si scontrano con la loro parte non integrata che torna prepotentemente a galla. È evidente che, tranne alcuni rari casi, si tratta di un ritirarsi dal pericolo, uno scappare dal mondo vissuto soggettivamente come sopraffacente. In sostanza, in questo frangente, mancano le conoscenze e le abilità per vivere nel mondo mantenendo stabile la consapevolezza non-duale.

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Soluzione: la consapevolezza funzionale

La vera soluzione a questo problema giace nello sviluppo della consapevolezza funzionale.

Per consapevolezza funzionale si intende la modalità naturale di funzionamento della consapevolezza, quando cioè è in grado di spostarsi liberamente in ognuna delle dimensioni dell’esistenza. Su una in particolare, su tutte contemporaneamente, oppure su nessuna, riassorbendo tutta l’attenzione nella sua stessa natura consapevole. Userò in modo intercambiabile il termine consapevolezza funzionale e consapevolezza multidimensionale, in quanto rappresentano il medesimo principio operativo.

La consapevolezza è funzionale quando può posarsi liberamente in ogni dimensione esistenziale.

Per realizzare la consapevolezza funzionale serve indagare sia dove la consapevolezza è inibita, cioè dove ci sono le aree cieche, sia dove invece l’attenzione diviene fissata in modo compulsivo, cioè dove rimane incollata senza che abbia possibilità muoversi. Il fine di questa indagine è di avere accesso alle aree prima inviolabili e di liberare la consapevolezza e l’energia intrappolate nelle aree che incollano l’attenzione.

Lo faremo tramite lo studio della multidimensionalità. Serve discernere una per una ogni dimensione esistenziale indagando con curiosità entrambe le polarità: ciò che è inibito e ciò che è fissato.

Per approfondire >> Libro “Nel labirinto della mente” di Silvano Brunelli

Perché? Il collasso delle dimensioni

Perché accade che le dimensioni non siano separate in modo netto e che al loro interno ci siano delle zone oscure o delle fissazioni? L’origine di questo fenomeno è il collasso delle dimensioni.

Per collasso delle dimensioni si intende la con-fusione di una dimensione con un’altra (o di più dimensioni assieme) a causa di una mancata capacità dell’individuo di stare di fronte ad un evento specifico.

Nella fase evolutiva, ogni qual volta l’individuo si trova a dover affrontare un evento che non è in grado di sostenere, avvengono una dissociazione dalla parte insostenibile e un collasso delle dimensioni interessate.

Ogni dimensione ha un funzionamento specifico e dei bisogni che richiedono essere soddisfatti nella maniera corretta. Se questo non avviene, nel tempo e nella modalità idonea, i livelli sono con-fusi, così come le loro funzioni e i loro bisogni specifici.

Il collasso delle dimensioni esistenziali è la con-fusione di una dimensione esistenziale con un’altra.

Un semplice esempio può essere utile per chiarire. Un bambino sente una forte emozione (dimensione emozionale) e ha bisogno che sua madre lo contenga e lo riconosca in questo suo disagio. La madre non è in grado in quel momento di riconoscere il suo bisogno, e aspetta. Il disagio emozionale cresce e va oltremisura. Il bambino piange disperato e la madre si accorge che qualcosa non va. Lo prende in braccio, e non riconoscendo il suo bisogno di essere semplicemente accolto nella sua emozione andata fuori controllo, pensa erroneamente che il bambino abbia fame. Gli da un biberon di latte che gli riempie lo stomaco (dimensione biologica). Le due dimensioni vengono in questo modo con-fuse: quando il bambino crescendo sentirà disagio emozionale, sarà portato a compensarlo mangiando in modo compulsivo per placare l’emozione. Nella dimensione emozionale ci sarà una parte inaccessibile, e nella dimensione biologica ci sarà un’attenzione fissa, incollata.

Si tratta di un esempio stringato e molto semplificato, lo scopo non è quello di essere tecnicamente completo ma quello di far comprendere come sia facile che le dimensioni collassino. Tutti abbiamo, chi più chi meno, delle dimensioni collassate o fuse tra di loro.

Serve ridare a ogni dimensione la sua piena funzionalitàPer farlo, il primo passo è riconoscere l’esistenza di ogni dimensioneIl secondo passo è quello di conoscerla completamente e infine di rispettarla nei suoi principi di funzionamento e nei suoi bisogni.

Le dimensioni esistenziali

Le dimensioni che affronteremo in questa rubrica sono sei. Ognuna ha il diritto di essere riconosciuta, differenziata e integrata con le altre nella consapevolezza funzionale. Non esiste una dimensione che è più importante delle altre, sono equivalenti tra di loro.

Consapevolezza multidimensionale - quadro d'insieme
  • Dimensione Esteriore
  • Dimensione Biologica
  • Dimensione Emozionale
  • Dimensione Mentale
  • Dimensione Collettiva
  • Dimensione dell’Essere consapevole

Vediamole ora brevemente, una per una. Saranno toccate in modo dettagliato nei prossimi articoli della rubrica. Nel frattempo, se vuoi approfondire queste brevi descrizioni, poi leggere, all’interno del Sistema Operativo non-duale, i moduli relativi ai Quadranti e all’Essere consapevole.

Dimensione Esteriore

Consapevolezza multidimensionale - dimensione esteriore

La dimensione esteriore è quella fisica, oggettiva, materiale, tangibile. È quello che tutti definiamo realtà concreta, misurabile con gli strumenti di misura e investigabile tramite la scienza empirica. Apparentemente sembra scontata e “semplice” da capire, ma vedremo come il meccanismo psicologico di proiezione e di co-costruzione della realtà crei un vero e proprio velo di interpretazione soggettiva anche sulla dimensione oggettiva.

Dimensione Biologica

Consapevolezza multidimensionale - dimensione biologica

La dimensione biologica è la parte animale dell’essere umano. Si compone del sentire somatico-corporeo legato al sistema nervoso, delle sue funzioni biologiche come il mangiare e il dormire, la sessualità, il defecare e orinare. Comprende anche il meccanismo reattivo primordiale di attacco-fuga.

Dimensione Emozionale

Consapevolezza multidimensionale - dimensione emozionale

L’aspetto emozionale dell’essere umano con i suoi stati emozionali quali rabbia, felicità, tristezza, paura ecc… Ogni stato emozionale ha un correlato psico-energetico specifico, che dirige l’energia integrativa. L’emozione è l’energia che dirige, organizza, amplifica e modula l’attività cognitiva. Le emozioni possono essere considerate cambiamenti nello stato di integrazione.

Dimensione Mentale

Consapevolezza multidimensionale - dimensione mentale

La dimensione mentale pensate, includendo nel concetto di pensiero anche le immagini, i concetti, le associazioni, i ricordi, le credenze e i giudizi ecc…

Dimensione Collettiva

Multidimensionalita-quadro-collettiva-societa-cultura

La dimensione individuale ha una controparte collettiva. Non potrebbe essere altrimenti: così come non può esserci un interiore senza un esteriore, così non può esserci un singolare senza un collettivo. Questa dimensione comprende l’aspetto culturale e sociale che plasma in modo invisibile la costruzione della realtà soggettiva individuale.

Dimensione dell’Essere consapevole

Consapevolezza multidimensionale - dimensione dell'Essere consapevole

L’ultima dimensione è quella della consapevolezza. Non ha forma, non ha caratteristiche definibili. Si può dire che la sua unica caratteristica definibile sia l’assenza di definizione. Essa permea tutte le dimensioni viste finora. Con la sua sostanza intangibile compenetra e rende reale ogni aspetto dell’esistenza. La consapevolezza opera tramite il principio di unione, di non-dualità. Si manifesta come un campo indifferenziato (non-duale) privo di limiti e confini, percepito come soggettivamente assoluto.

L’equivalenza delle dimensioni esistenziali

Il principio di equivalenza delle dimensioni esistenziali è fondamentale, e sarà ripreso continuamente durante tutti gli articoli di questa rubrica. Supporre che una dimensione sia gerarchicamente superiore a un’altra è un errore deleterio. È proprio questo tipo di errore d’interpretazione che impedisce di avere una piena libertà dell’attenzione e di stabilizzare la consapevolezza non-duale.

Le dimensioni esistenziali sono equivalenti: vanno differenziate ed integrate nella consapevolezza funzionale.

Una mal interpretazione piuttosto diffusa è per esempio il confondere o porre graduatorie nelle tre dimensioni interiori: biologica – emozionale – mentale. È vero che queste tre dimensioni si sviluppano nell’essere umano in modo gerarchico. Dalla biologia emergono la natura emozionale e il suo aspetto energetico integrativo, e tutto questo sfocia nella complessità del pensiero. A tutti gli effetti, la mente è incarnata nel corpo: le emozioni ne rappresentano l’aspetto integrativo e la sua componente somatica corporea è il suo fondamento biologico. Ciò non significa però che il pensiero sia superiore alle emozioni. In termini di complessità si trova sopra, ma queste due dimensioni sono equivalenti. Così come quella biologica e quella emozionale tra di loro. E così via con tutte le altre.

Il principio di non porre gerarchie è valido anche al contrario, non solo dall’alto verso il basso. C’è un trend in continuo aumento negli ambienti di crescita che sostiene la supremazia delle emozioni (o del sentire) rispetto al pensiero. “Non è come pensi, è come senti.” Oppure “Segui le emozioni, non possono mai essere sbagliate.” Qui si vede all’opera la gerarchia precedente al contrario. Essendo le emozioni più fondamentali (stanno più in basso nella gerarchia) sono, in effetti, più semplici per quanto riguarda la loro complessità strutturale. Possono essere più veritiere proprio per questa loro intrinseca semplicità e per la loro spinta integrativa (vedremo più avanti questo principio). Portato a un livello estremo questa visione vorrebbe togliere la dimensione del pensiero all’essere umano e renderlo un animale (dimensione biologica) che sente e prova emozioni (dimensione emozionale) e basta. Anche in questo caso, come nel precedente, il principio dell’equivalenza delle dimensioni non è rispettato.

Questo esempio rappresenta una tipica fallacia pre-trans nelle due varianti, dal basso verso l’alto e dall’alto verso il basso.

Ogni dimensione ha il diritto di esistere e di svolgere le sue funzioni. La consapevolezza funzionale che stiamo cercando di conquistare permette alla dimensione biologica di svolgere tutte le sue funzioni vitali, un pieno sentire delle emozioni e alla dimensione mentale di svolgere la sua funzione di elaborazione e integrazione delle informazioni. Tutto contemporaneamente, senza intoppi, intralci o con-fusioni. L’attenzione è libera di spostarsi su ognuna delle dimensioni singolarmente, su tutte contemporaneamente, oppure su nessuna di esse (l’attenzione può rivolgersi su se stessa in un circuito chiuso che si autoalimenta).

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Come sviluppare la consapevolezza multidimensionale

Questa rubrica passerà in rassegna una per una tutte le dimensioni. Per ognuna saranno illustrati i principi operativi, le caratteristiche e i bisogni. La conoscenza teorica sarà il fondamento per degli esercizi di tipo pratico. Ti saranno forniti, per ogni dimensione, dei semplici esercizi per approfondire in modo esperienziale la conoscenza della dimensione. Il tempo che intercorre tra un articolo e l’altro ti darà l’opportunità di poter sperimentare e di iniziare a integrare la dimensione per poi passare a quella seguente. Nel frattempo potrai sfruttare i commenti qui sotto per condividere la tua esperienza o per chiedere chiarimenti e toglierti ogni dubbio. I commenti possono essere fonte di scambio di opinioni tra tutti i lettori e fornire preziosi spunti per tutti.

Liberare e integrare ogni dimensione nella consapevolezza funzionale facilita la stabilizzazione della consapevolezza non-duale. Questo è ciò che ti auguro. Non è solo un augurio, è un’intenzione. La troverai travasata qui, su essere integrale, in ogni articolo e in ogni commento. La troverai ai miei corsi, dove assieme potremo esplorare inediti spazi di crescita. Ti attendo al prossimo articolo di questa rubrica, in cui affronteremo la prima tappa per lo sviluppo della consapevolezza funzionale: la dimensione esteriore.


Bibliografia

Stephen Wolinsky – The way of the human vol I
Silvano Brunelli – Nel labirinto della mente

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