DOMANDA: Qual è la differenza tra uno stato di coscienza e uno stadio di coscienza?
Per comprendere questa differenza è utile rappresentare l’essere umano come un elaboratore di informazioni. Gli input in ingresso dagli organi sensoriali sono elaborati dal sistema nervoso per costruire la percezione soggettiva della realtà, sia essa concernente la dimensione esteriore che a quella interiore.
Questa elaborazione può avvenire in modi semplici oppure più complessi, con un’infinità di gradazioni nel mezzo e senza alcun limite nella crescita in senso verticale.
Nel suo sviluppo, l’essere umano passa da modalità di elaborazione delle informazioni molto grezze, poco differenziate, a modalità sempre più differenziate e articolate. Sono stadi di coscienza.
Possono essere chiamati strutture, o livelli.
Per approfondire » Sviluppo: la porta è sempre aperta
Questa definizione ne evidenzia la direzione evolutiva: dal più semplice al più complesso. La direzione è sempre verso una maggiore complessità, sempre che non avvengano danni o malattie degenerative al sistema nervoso.
Uno stadio di coscienza rappresenta la complessità con cui le informazioni sono elaborate e integrate.
Uno stato di coscienza invece è una configurazione temporanea dell’elaborazione dell’informazione.
A ogni stadio di sviluppo la struttura può elaborare le informazioni in modalità differenti, senza che la complessità della struttura cambi.
Ad esempio, nello stato di veglia, sono elaborati e interpretati gli input sensoriali esteriori, così come quelli interiori.
Nello stato di sogno invece l’elaborazione recide il collegamento con la dimensione esteriore ed elabora, in modalità e con finalità diverse rispetto alla veglia, le informazioni della dimensione interiore (biologica-emozionale-mentale).
La struttura è sempre quella (lo stadio), ma gli stati cambiano.
Gli stati di coscienza sono esperiti da tutte le strutture di coscienza.
Lo stato di veglia, di sogno e di sonno senza sogni, che sono i tre stati di coscienza naturali, sono toccati da tutti in tutte le fasi di sviluppo.
Mentre al contrario, non tutti gli stadi di sviluppo vengono esperiti da tutti, si tratta di una progressione evolutiva sequenziale e per nulla scontata.

Nel tempo cambia la complessità (lo stadio), ma gli stati sono sempre quelli.
Cambiando la complessità dell’elaborazione dell’informazione, cambia il vissuto soggettivo all’interno di quello stato di coscienza.
Un esempio: un sogno vissuto da un bambino, che si trova ad esempio ad uno stadio di sviluppo magico, pur essendo sempre un sogno è vissuto diversamente rispetto ad un adulto che si trova (ad esempio) ad uno stadio di sviluppo razionale.
Per approfondire leggi i moduli del Sistema Operativo non-duale relativi agli Stati di coscienza e alle Strutture di coscienza.

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