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Cosa sono gli Assolutismi?
I quadranti, cioè le dimensioni esistenziali, sono irriducibili uno all’altro. Considerare un’ unica dimensione come fondamentale e i restanti come derivati da essa porta a drammatiche distorsioni: i cosiddetti assolutismi.
In questa immagine vedi riassunti i principali assolutismi.

Ogni approccio riduzionista che prende il suo quadrante preferito e lo eleva grandiosamente fino ad inglobare i restanti entra nel campo dell’assolutismo.
Flatlandia

L’assolutismo più comune in occidente è la cosiddetta flatlandia: credere che esista solo il mondo fisico, materiale, concreto, e che ogni sorta di interiorità sia una mera illusione. Flatlandia è semplicemente la credenza che solo il mondo esteriore è reale. Tutti i mondi interiori sono ridotti a (o spiegati da) termini esterni e oggettivi. Si tratta dell’imperante materialismo scientifico, predominante nella cultura occidentale contemporanea.
Idealismo

All’opposto del materialismo scientifico si trova la concezione che ritiene come fondamentale l’interiorità: tutto ciò che esiste è mente, o coscienza nella migliore delle interpretazioni. Si tratta dell’idealismo estremo. All’opposto del materialismo scientifico, questo approccio considera la materia come mera illusione, creata dal pensiero o dalla coscienza.
Post-modernismo estremo

La post-modernità ha messo in luce come il linguaggio concorra a costruire le nostre percezioni. Portata all’estremo questa corretta rivelazione sfocia nell’assolutismo che sostiene che la realtà sia solamente un significato costruito culturalmente, che tutto ciò che esiste sia interpretazione mediata dal linguaggio.
Sistemismo estremo

Il quadrante inferiore destro, l’esteriore collettivo, è studiato dalla teoria dei sistemi (e non solo). Emergono in questa teoria interconnessioni e complessità tra le componenti della realtà fisica. Portata all’estremo questa rivelazione arriva a sostenere che la rete di sistemi interconnessi sia l’unica cosa reale.
Presi singolarmente ognuno di questi approcci illumina una parte di realtà. I problemi e le battaglie nascono quando con un impeto di grandiosità si vuole cancellare i restanti quadranti e glorificarne uno solo. Un approccio integrale comprende l’essere consapevole, tutti i quadranti, tutte le strutture, tutte le linee, tutti i tipi.
Prospettive-dimensioni
Sottolineo nuovamente che i quadranti emergono simultaneamente ed evolvono contemporaneamente: un’evoluzione in un quadrante mostra dei correlati corrispondenti negli altri tre, in modo inseparabile.
E’ necessario precisare una distinzione importante: la prospettiva ottenuta “per mezzo dei” quadranti è concettualmente differente dalla vista “dai” quadranti. Ogni individuo cosciente possiede quattro dimensioni tramite le quali vede e interagisce con il mondo fenomenico; ma ogni cosa può essere osservata “da” ognuna di queste quattro prospettive. Proprio per il fatto che i quadranti sono delle dimensioni fondamentali, è possibile osservare qualsiasi evento da una prospettiva prese da esse.
Un esempio per chiarire il concetto:
- Prova a chiederti “come mi sento in questo momento”? Subito l’attenzione si sposta nella tua soggettività, nel sentire il tuo stato. Hai compiuto un’osservazione in una delle tue dimensioni fondamentali, nella tua soggettività individuale, e questo atto è l’osservazione di un quadrante da una prospettiva.
- Prova a chiederti ora “cosa sto facendo in questo momento”? C’è subito un cambio di prospettiva, la tua attenzione si sposta alla dimensione esteriore individuale, nell’osservare il tuo comportamento. Questo atto, come il precedente, è un atto di osservazione di un quadrante da una prospettiva, semplicemente è stato compiuto in una dimensione differente, in quella oggettiva individuale.
- Spostati ora nella dimensione culturale, cioè inter-soggettiva. Prova a chiederti “quali sono i valori che ho in comune con i lettori di essereintegrale.com”? L’atto di osservazione si è spostato nella prospettiva interiore collettiva.
- Prova a chiederti “quali mezzi hanno reso possibile lo scambio comunicativo tra chi ha scritto questo testo e me che lo sto leggendo ora”? La tua prospettiva si è spostata sull’aspetto sociale, cioè esteriore collettivo.
I quadranti corrispondono allo statuto ontologico (chi sei?), mentre l’atto di osservazione di un quadrante corrisponde allo statuto epistemologico (come vedi/conosci il mondo?).
È un errore comune pensare che i quadranti esistano di per sé come “contenitori” di qualcosa di specifico. In realtà i quadranti sono prospettive-dimensioni inseparabili. Non esiste spazio, dimensione, dominio che non emerga già come spazio-emergente-come-prospettiva.