spettro evolutivo

Spettro evolutivo

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Linea cognitiva

Ora faremo un passo ulteriore: aggiungiamo dei livelli per differenziare con maggiore precisione i gradini evolutivi. Inoltre associamo ad ogni struttura di coscienza un colore: in questo modo è più semplice distinguerle una dall’altra e viene facilitata la lettura della scala in senso progressivo.

Come metro di misura risulta utile usare lo spettro della luce. La scomposizione dello spettro permette di avere una gamma di colori messi in sequenza facilmente memorizzabile. Avendo in mente la scala progressiva dei colori della luce ed associando il colore al livello è più semplice ricordare la sequenza degli stadi evolutivi. Il colore definisce il gradino evolutivo e può essere riferito a qualsiasi linea di sviluppo; per questo motivo è necessario specificare sempre a quale linea evolutiva ci si riferisce quando si definisce un’altezza.

Il numero di divisioni impiegato è arbitrario, dipende unicamente dal grado di dettaglio richiesto per lo studio della linea in questione. Possono essere sufficienti 3 stadi, oppure 4 o più.

Un modo intelligente di suddividere lo sviluppo è quello ideato da Ken Wilber nel suo modello integrale. Nello studio della linea cognitiva (di che cosa sono consapevole?) si inseriscono dopo gli indiscussi stadi evolutivi di Piaget gli stadi integrali e transpersonali. In questo modo si sintetizzano le conoscenze occidentali ampiamente documentate con lo sviluppo transpersonale che in ambito accademico purtroppo è stato finora poco approfondito. Si delinea uno spettro evolutivo con una sequenza a 12 stadi, che ha di conseguenza 12 colori associati ad ogni stadio.

Linea-cognitiva-stadi-semplificata

Non ci soffermeremo qui ad analizzare ogni stadio: una analisi approfondita di questa linea sarà oggetto di approfondimenti futuri. Quello che importa comprendere ora è che, essendo la linea cognitiva quella fondamentale da cui tutte le altre originano, essa è usata come metro di misura per le altre. Anche nell’utilizzo della scala di colori, i colori associati a questa linea vengono poi trasposti alle altre alle altezze corrispondenti.

Visioni del mondo

Una linea particolarmente utile per comprendere le differenze tra i livelli è quella delle visioni del mondo, studiata dal filosofo Jean Gebser.

Dato che il mondo viene percepito in modo soggettivo esistono differenti visioni della realtà, cioè diversi modi di categorizzare e rappresentare l’organizzazione della propria esperienza. Ogni progressiva visione del mondo dispiega al suo interno più consapevolezza, più complessità, saggezza e compassione.

Ognuno di noi possiede un centro di gravità riferito alla visione del mondo da cui generalmente opera per la maggior parte del tempo. Va sempre tenuto presente che ci possono essere dei momenti in cui si percepisce la realtà dal livello appena superiore o da quelli inferiori. È importante inoltre riconoscere che tutti, nella dimensione individuale, partiamo dal livello zero. Lo sviluppo sequenziale delle visioni del mondo, come proposto da Gebser, è il seguente: arcaico, magico, mitico, razionale, pluralista, integrale. Rappresentando graficamente la sequenza si possono notare le altezze corrispondenti alla linea cognitiva e i colori associati ai sei livelli.

Linea-cognitiva-stadi-semplificata-visioni-del-mondo

È possibile avere un dettaglio maggiore nei livelli proposti originariamente da Gebser integrandoli con gli stadi di Piaget ai livelli bassi e con quelli integrali e transpersonali per quelli alti.

Linea-cognitiva-stadi-semplificata-visioni-del-mondo-integrale-transpersonale

Vediamo ora nel dettaglio quali sono le visioni del mondo dispiegate ad ogni stadio evolutivo.

ARCAICO – Infrarosso

Lo scopo e la missione della visione del mondo arcaica è la mera sopravvivenza. Domina l’istinto basilare di sopravvivere, di ottenere cibo, acqua e sicurezza. Il mondo appare come una massa indifferenziata di attività sensoriale. I neonati, così come i primi homo sapiens, possiedono una visione del mondo arcaica priva si separazione tra sé e il mondo.

MAGICO ANIMISTICO – Magenta

In questa visione del mondo, il soggetto e l’oggetto si sovrappongono parzialmente: gli oggetti inanimati come le rocce e i fiumi sono percepiti come vivi [animismo]. Ci si affida a luoghi sacri, oggetti, rituali per influenzare il mondo. Le usanze tribali sono tramandate tramite lignaggio, inclusi i riti di passaggio di età e i cicli stagionali. La sicurezza è raggiunta unendosi in gruppi o tribù in cui ci si identifica completamente e che fungono da protezione contro gli esterni al gruppo. C’è un giuramento di lealtà ad un leader o a un clan. Si seguono segni mistici e il volere degli spiriti per la sicurezza e il benessere del gruppo.

MAGICO EGOCENTRICO – Rosso

Questo livello denota l’emergere di un senso di sé (ego) distinto dalla tribù o famiglia. Vedendo sé stesso al centro del mondo in modalità auto-centrata (egocentrismo), l’individuo a questo stadio cerca di esprimere e soddisfare immediatamente il suo volere e i suoi bisogni. Non c’è pianificazione per il futuro, ma reazione impulsiva per avere quello che si vuole ora, in questo preciso momento. La vita è vista come una giungla popolata da prede e da predatori, e per sopravvivere è necessario esercire i proprio poteri o cercare di allinearsi ad un leader potente. Vale la regola della sopravvivenza del più forte. Il potere viene esercito tramite dominio e intimidazione. Se questo non è possibile, l’individuo si sottomette ad un condottiero accettando il suo posto in una struttura gerarchica di potere in cambio di protezione e di condivisione delle fonti di sopravvivenza.

MITICO – Ambra

Il dio o gli dei della visione del mondo mitica dominano in quanto sono percepiti come potenze che hanno influenza diretta nell’andamento della vita degli uomini. Oltre ad essere uniti in clan che garantiscono la sicurezza e la protezione, a questo livello c’è l’unione di più clan o tribù che condividono la credenza nella medesima divinità. Ogni individuo compie sacrifici per Dio o per la nazione, che fornisce in cambio ordine e significato alla vita. Il proprio sacrificio e la propria sofferenza sono fonti di nobiltà. L’ordine e la giustizia dipendono da leggi severe, con una forte presenza di forze dell’ordine e soldati. Coloro che lavorano duramente, obbediscono alle regole e compiono i loro doveri sociali sono degni di onore. Le regole danno alla vita un significato autentico, una direzione e uno scopo. Esistono principi elevati che devono essere seguiti. Ognuno ha il proprio posto nella società, tenuta assieme da leggi e comandamenti religiosi. Si enfatizza l’ordine e la convenzione in modo conservativo e tradizionale. Prevale la prospettiva etnocentrica che rimane polarizzata sul binomio giusto/sbagliato, fedele/infedele, santo/peccatore, con noi/contro di noi ecc. Le regole del retto vivere sono dettate dalle autorità. L’impulsività è tenuta sotto controllo tramite la colpa, tramite la disciplina legata alle tradizioni. Un glorioso paradiso aspetta coloro che seguono diligentemente le regole della retta via.

RAZIONALE – Arancio

Si tratta della visione del mondo della modernità, legata alla razionalità. Rimuove la separazione tra i gruppi e applica principi e sistemi universali a tutta l’umanità. Si tratta di una prospettiva mondocentrica. Da questo livello in avanti emerge l’idea di eguaglianza, di libertà e di giustizia per tutti. Questa visione del mondo cerca il progresso, l’indipendenza, il successo e la realizzazione, lo status e la ricchezza. Il futuro non è predeterminato o vincolato dalle tradizioni. Si può creare un nuovo futuro con azioni legate ad un fine prese ora, nel momento presente. Si cerca di avere successo in un mercato libero di idee e opportunità, e il successo è ottenuto tramite pianificazioni strategiche e ricerca di soluzioni ottimali. Il metodo scientifico semplifica la credenza razionale della separazione tra il dominio soggettivo e quello oggettivo. Grazie al metodo scientifico c’è un continuo miglioramento nell’innovazione tecnologica e nella qualità di vita materiale.

PLURALISTA – Verde

Questa visione del mondo può sradicare il sistema monolitico precedente e riconoscere più punti di vista, senza però riuscire ancora a compiere giudizi imparziali di profondità: per questo motivo la risposta più appropriata diviene il pluralismo e l’egualitarismo (una teoria morale che pone in risalto l’uguaglianza di tutti gli esseri umani). Tutto è ugualmente interconnesso nella rete olistica della vita. Si cerca di dare voce alle minoranze, ai punti di vista marginalizzati. La visione pluralistica cerca di dare uguale riconoscimento a tutte le diversità delle prospettive.

INTEGRALE SISTEMICO – Verde acqua

A questo livello c’è il riconoscimento che ogni prospettiva racchiude in sé importanti aspetti della realtà, eppure in qualche modo ne marginalizza altri. Ogni prospettiva del mondo è vera, ma parziale e limitata. C’è inoltre il riconoscimento che alcune visioni sono più vere di altre (meno parziali). Le prospettiva sono diverse, esiste una profondità, dei livelli evolutivi. Le visioni del mondo sono viste ora contemporaneamente come una gerarchia di profondità di sviluppo e c’è il riconoscimento della loro complessità crescente. Il livello precedente (verde) non è in grado di compiere questo giudizio. Il livello verde acqua riconosce che la visione mondocentrica è più profonda di quella etnocentrica e che questa è più profonda di quella egocentrica. C’è inoltre il riconoscimento che nessuna delle prospettive precedenti scomparirà mai: dato che si tratta di uno sviluppo evolutivo, ognuna di queste prospettive merita di esistere e ha il proprio posto nel mondo. C’è un salto evolutivo notevole a questo livello: più chiarezza di vedute, più creatività, efficienza e abilità comunicative (l’abilità di spostarsi al livello dell’interlocutore per creare comprensione). A questo livello emergono i bisogni dell’essere; nel linguaggio di Maslow possiamo dire che dai bisogni legati ad una carenza si passa ai bisogni di crescita e di autorealizzazione. I problemi sono visti come sfide creative e si cerca in modo ottimistico di creare soluzioni win-win. Si empatizza con l’esperienza dell’altro senza rimanere identificato con l’esperienza e senza restarne vincolato. La gioia emerge semplicemente dal vivere la magnificenza della vita. Emergono sia interessi per sé che per gli altri: c’è interesse nello sviluppo personale così come per il benessere del prossimo.

INTEGRALE OLISTICO – Turchese

La visione del mondo da questo livello riconosce in profondità come si costruiscono i concetti, compreso il senso di sé. C’è un riconoscimento del limite di tutti i processi concettuali: si simpatizza non solo con tutte le prospettive, ma anche con lo spazio in cui emergono le prospettive. C’è un aumento della consapevolezza sistemica e la tendenza ad identificarsi con il sistema piuttosto che con il sé individuale. Inizia da questo livello la cosiddetta modalità transpersonale. Nello stato di veglia, l’individuo integrale olistico si sente identificato consapevolmente con la natura, e si sente motivato da questa abbondanza. C’è spesso la difficoltà nel trovare un gruppo di pari che sono in grado di riconoscere questa profondità di consapevolezza. Sussiste un naturale interesse e impegno al servizio verso il prossimo e una spinta al risveglio collettivo.

TRANSPERSONALE – Indaco / Viola / Ultravioletto / Pura luce

Il livello indaco è il primo che può veramente dirsi transpersonale, nel senso che la consapevolezza di sé è estesa oltre il personale: va oltre l’esclusiva identificazione con la personalità (includendo comunque la personalità nella propria peculiare espressione). C’è una trascendenza della separazione tra soggetto e oggetto: entrambi sono visti come emergenti in un’unità interconnessa. Questo livello è segnato da un cambiamento di relazione con i fenomeni: la relazione diviene più intuitiva, flessibile e fluente. Da questa visione del mondo l’esistenza è vista come una tela radicalmente interconnessa, un fluire di luce, vita, mente e materia, energia, spazio e tempo. La totalità è percepita in flash di intuito. Mentre il livello turchese pensa tramite la modalità vision-logica, il livello indaco (e quelli oltre) vedono semplicemente la totalità senza dover mettere assieme le parti. Le totalità sistemiche e transpersonali semplicemente appaiono, assieme a totalità ecologiche, politiche e culturali che trascendono l’individuale. Il senso di sé personale si apre a questi sistemi più vasti, si identifica con essi e percepisce un profondo senso di unità con tutto quello che emerge. Queste visioni del mondo lasciano andare il centro di riferimento egoico che precedentemente fungeva da centro di riferimento per l’emergere dei processi e delle esperienze. La tensione tra l’individualità e l’unità interconnessa si rilassa e si dissolve. Il tempo viene percepito in modo elastico: il tempo di un minuto, di una vita o di un millennio sono profondamente radicati in una pura eternità priva di tempo che viene costantemente percepita.

Linee e livelli nei quadranti

Nei due moduli precedenti abbiamo esaminato i quadranti e le linee di sviluppo. In questo modello dove vengono posizionati i livelli?

Abbiamo compreso che le linee si sviluppano in stadi/livelli, e lo fanno in tutti e quattro i quadranti. L’evoluzione accade in ognuno dei quattro quadranti. In ogni quadrante ci sono molteplici linee evolutive.

  • I quadranti interiori hanno livelli di coscienza, nel’individuale e nel collettivo.
  • I quadranti esteriori hanno livelli di complessità fisica, sia nell’individuale che nel collettivo.

Uno schema permette di comprendere meglio questo concetto.

Linee-e-8-livelli-nei-quadranti

È importante sottolineare che nessun quadrante prevale sugli altri. Non esiste un esteriore senza un interiore e non esiste un individuale senza un collettivo. Non possiamo dire questa attività in questo quadrante ha provocato quest’altra in quest’altro quadrante. È certamente possibile studiare le correlazioni, cioè le influenze reciproche tra i quadranti, ma sempre in termini di correlazione, non di causazione.

Un esempio per chiarire questo concetto: parlando di stati di coscienza e di stati cerebrali, è possibile studiare come un’attività cerebrale sia correlata ad un corrispondente stato interiore (veglia, sogno, sonno senza sogni ecc). Non c’è causalità in questo, ma semplice correlazione. È possibile modificare l’attività cerebrale tramite stimoli oggettivi e concreti (ad esempio tramite sostanze chimiche) e ottenere uno stato di coscienza, così come è possibile entrare volontariamente in uno stato di coscienza (ad esempio con tecniche meditative) e modificare di conseguenza l’attività cerebrale. La questione filosofica mente-cervello diviene problematica se si vuole eliminare dal quadro uno o più dei quadranti, entrando nel campo degli assolutismi.

L’interazione è bidirezionale e non causale, ma solo correlativa.

La visione d’insieme rende evidente che l’interazione non è solo bidirezionale, ma quadri-direzionale: esiste un’interazione tra tutti e quattro i quadranti, sempre presente.

Un modello integrale come quello proposto permette di superare ogni dualismo integrando la dimensione interiore ed esteriore nella loro dimensione collettiva.

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